La definizione che raccoglie meglio l’essenza delle gas fee è essenzialmente quella di una commissione.
Per meglio specificare, ci si riferisce in questi casi al costo richiesto per poter condurre con valide prospettive di successo una transazione di vario tipo sulla piattaforma di una blockchain, in questo caso Ethereum.
Sostanzialmente, con una piccolissima frazione di criptovaluta, (ETH), che in gergo viene identificata con il nome di gwei o nanoeth, le gas fee sono utilizzate per riuscire ad allocare risorse inerenti alla macchina virtuale propria di Ethereum altrimenti nota con l’acronimo EVM.
Attraverso questo meccanismo le applicazioni decentralizzate, ad esempio gli smart contract, possono essere eseguite in modo automatico, ma garantendo livelli di sicurezza del tutto accettabili e tracciabili.
Questo meccanismo riguarda tutti i tipi di transazioni, prime tra tutte quelle relative all’acquisto, vendita e creazione di NFT.
Tabella dei Contenuti
Cosa è il gas (Ethereum)

Il concetto legato al gas fee relativo alla blockchain di Ethereum è stato introdotto allo scopo di riuscire a mantenere distinti i valori relativi unicamente alle spese computazionali della rete rispetto a tutte le altre.
Questo dettaglio non è da sottovalutare.
La possibilità di avere un’unità distaccata a tal fine può consentire in molti casi di avere una distinzione più marcata tra quella che è unicamente la valutazione effettiva della criptovaluta in esame, in questo caso Ethereum e il costo computazionale derivante dall’utilizzo della macchina virtuale ad essa collegata, in questo caso EVM.
Da qui la definizione e nomenclatura corrispondente a gas fee.
Per gas si è voluto intendere quindi la commissione transazionale relativa alla rete Ethereum.
In soldoni, per comprendere l’utilità del gas fee basti pensare ad una commissione che l’utente paga al fine di compensare il relativo dispendio di energia, generata e consumata sotto più forme, necessario per l’elaborazione e la convalida delle varie transazioni eseguite e generate sulla piattaforma di riferimento.
La definizione di gas limit infatti riguarda la quantità massima di gas, in questo caso energia, che si è disposti a spendere per una specifica transazione.
In corrispondenza di un limite gas fee più elevato ci saranno operazioni più pesanti inerenti alle transazioni tramite ETH o smart contract.
Essendo alla base della verifica e dell’elaborazione delle transazioni, i sistemi di mining di Ethereum, ricevono queste importanti commissioni.
In questo modo, se il prezzo del gas limit risulta essere troppo basso, i “minatori” potrebbero scegliere di ignorare le transazioni in questione.
Ecco perché il prezzo del gas fee è in constante fluttuazione con un andamento basato sulla domanda e offerta relativa alla potenza di elaborazione.
Come sono calcolate le gas fee di Ethereum

A seguito del London Upgrade, qualsiasi blocco ha una fee di base, ossia il prezzo minimo corrispondente all’unità di gas da corrispondere obbligatoriamente all’interno del blocco.
Questo viene calcolato dalla stessa rete in base al rapporto di domanda per quello specifico blocco.
C’è, però, da considerare un ulteriore fattore aggiuntivo nel conteggio in esame.
La presenza, infatti, di una fee base inerente alla commissione di transazione che viene bruciata.
Per questo, gli utenti devono impostare un ulteriore cosiddetta mancia o priority fee per le proprie transazioni.
Questa priority fee ha lo scopo di compensare i minatori che eseguono la propagazione delle varie transazioni generate dagli utenti all’interno dei blocchi di riferimento, la mancia è in fin dei conti impostata in modo automatico nella gran parte dei wallet.
Venendo invece alla trattazione più pratica del calcolo delle gas fees all’interno di questo sistema occorre porre un calcolo di base sul quale si basa l’intero blocco.
Il calcolo della commissione relativa ad ogni singola transazione è la risultate della moltiplicazione del gas units (o gas limit) per la somma di Base fee e Tip.
Per meglio comprendere sarà utile un esempio.
Un utente X deve eseguire una transazione verso un altro utente, Y, di 1 ETH.
All’interno della transazione, il gas limit viene calcolato in 21.000 unità mentre la commissione base calcolata in gwei sarà di 100 gwei.
Per questa transazione, l’utente X deve includere nel pagamento una “mancia” di 10 gwei.
In base alla formula precedentemente utilizzata occorre moltiplicare 21.000 unita per la somma della commissione base e della mancia.
Quindi: 21.000 * (100+10) restituendo un totale di 2310.000 gwei corrispondenti a 0,00231 ETH.
In questo meccanismo, l’utente X invia 1 ETH mentre dal suo wallet verranno prelevati 1, 00231 ETH di cui, 1 ETH verrà inviato all’utente Y mentre 0,00231 ETH verranno inviati ai minatori ETH mentre la tariffa base di 0,0021 verrà bruciata.
All’interno di questa dinamica, per chi esegue la transazione, è possibile impostare una commissione massima denominata maxFeePerGas.
In questo caso, però, la differenza tra tariffa massima e tariffa effettivamente applicata verrà rimborsata all’utente tramite refund.
Il refund sarà uguale quindi alla differenza tra max fee e la somma di base fee e priority fee.
In questo caso, l’utente X potrà impostare una quantità massima di ETH da pagare al fine di eseguire ogni transazione in modo sicuro e senza il timore di pagare di più rispetto all’effettiva commissione di base.
Perché le Ethereum gas fee sono così costose

Per comprendere meglio il motivo per cui le Ethereum gas fee sono caratterizzate da un costo cosi considerevole è utile comprendere il modo in cui vengono calcolate.
I fattori alla base del calcolo riguardano in primo luogo Ethereum.
Il motivo principale per cui le gas fee ETH costano molto è, molto banalmente, riferito al costo stesso di Ethereum.
Non bisogna dimenticare che le tariffe di gas, pur essendo denominate gwei, restano una moneta Ethereum, seppur di importo bassissimo.
Quello che, purtroppo per alcuni aspetti, sta spingendo il prezzo delle gas fee sempre di più verso l’alto è la forte attrazione causata sia dal mondo NFT, in primo luogo, che dalla finanza decentralizzata in generale.
Più utenti si avvicinano a questo mondo più c’è necessità di potenza di calcolo e di energia per alimentare i vari minatori.
Un ulteriore motivo per cui il costo delle gas fee è cosi alto riguarda la dinamicità del modo in cui vengono calcolate.
Le commissioni sono basate sulla quantità di gas richiesta per ogni transazione.
Ecco perché con l’aumentare del numero relativo alle transazioni, questi mercati hanno visto costantemente crescere il costo delle commissioni.
Bisogna considerare infatti che solo sulla blockchain di Ethereum ci sono più di 3000 applicazioni decentralizzate o Dapps.
Le Dapps rappresentano oltre 100000 utenti attivi i quali eseguono oltre 250000 transazioni al giorno.
Il progressivo sviluppo di Ethereum ha influito sulla volatilità delle gas fee.
L’aggiornamento EIP 1559 aveva, infatti, l’intento di rendere il calcolo delle commissioni di base più coerente, basandolo sulla transazione precedente.
Come risparmiare sulle gas fee

Abbiamo riconosciuto come il costo delle gas fee si basa essenzialmente su un calcolo volatile e variabile.
Le variabili sono infatti le transazioni stesse che una blockchain comprende in un lasso di tempo determinato.
Ecco perché a rigor di logica il costo sale quando è richiesta una maggior potenza ed energia di calcolo e questo avviene quando coesistono nello stesso momento più transazioni.
Secondo questo ragionamento se si riesce a scegliere il momento giusto si potrebbero generare costi relativi alle gas fee molto più bassi.
Se si ha l’obiettivo di ridurre al minimo questo costo, il primo segreto è quello di effettuare la propria transazione nel momento in cui il numero di persone che stanno utilizzando la blockchain è minimo.
Dopo diverso tempo, si è visto come in generale la blockchain sia caratterizzata inevitabilmente da alti e bassi per quello che riguarda le transazioni effettuate.
Ecco perché con una buona percentuale di approssimazione è possibile risparmiare non poco se si effettua la propria transazione nel fine settimana.
Il secondo modo per ridurre i costi relativi alle transazioni è logicamente quello di ridurre la mancia o commissioni prioritaria.
In questo caso, una mancia per effettuare una transazione in tempi più celeri quando questo non giova a nessuno, è sostanzialmente inutile.
Se il tempo non è un fattore influente per quella transazione non ha senso dar via una mancia superiore.
Il terzo metodo per risparmiare è quello di impostare un limite massimo per tutte le commissioni in quanto in caso di differenza tra tariffa, Ethereum rimborsa il resto non utilizzato.
Il futuro di Ethereum

Quando si parla di futuro non si può trascendere dal parlare di aggiornamenti, e nel mondo delle blockchain più precisamente di algoritmi.
Parlando di futuri sviluppi bisogna avere in mente una chiara visione dello status attuale in merito a possibili future evoluzioni.
Allo stato attuale, come parola chiave è indubbio pensare a Proof-of-work.
Questo è l’algoritmo alla base delle transazioni in criptovalute come Bitcoin ed Ethereum.
Ethereum è una blockchain con un registro contenente la cronologia di ogni transazione avvenuta, la blockchain è formata da blocchi contenenti le ultime transazioni registrate.
La cosiddetta prova di lavoro è necessaria per aggiungere nuovi blocchi richiamati appunto dai minatori.
Ogni volta che un minatore presenta una prova lavoro la blockchain accetta un ulteriore blocco.
Questo meccanismo impedisce agli utenti di “stampare monete extra” al fine di proteggere la criptovaluta da cali bruschi di valore.
I problemi con questo algoritmo riguardano in primo luogo l’elevato consumo di energia richiesto, poi c’è la probabilità degli attacchi al 51%, se un’entità fosse in grado di raggiungere il 51% del totale dell’hashrate, potrebbe violare anche solo temporaneamente le regole e raddoppiare la spesa di monete bloccando conseguentemente ogni transazione.
Parlando di sviluppi futuri, Ethereum ha intenzione di passare ad un altro metodo chiamato Proof-of-stake. Infatti, l’implementazione proof-of-stake sta caratterizzando Ethereum 2.0.
In questo nuovo meccanismo, i cosiddetti validators hanno il compito di selezionare i blocchi successivi legando parte del loro ETH.
I blocchi vengono assegnati se si attesta un nuovo blocco come accurato e se si acquisisce il blocco.
In caso di violazioni, come l’attestazione di un blocco contente una transazione falsa, il validators viene bandito dalla rete.
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