A Gennaio del 2023, il volto del web3 ha iniziato a mostrare un nuovo e dinamico ecosistema che non ha cessato di affascinare e incitare dibattiti nei mesi a seguire. Tale ecosistema, alimentato da sviluppi all’avanguardia portati dal suo proattivo team, ha catalizzato l’attenzione e continuato a tenerla viva nel vasto universo degli NFT.
L’architetto di questo coinvolgente mondo è Jack Butcher, un imprenditore visionario e artista straordinariamente creativo con un curriculum eccellente in ambito Web2 e Web3. Butcher, un volto noto e rispettato sui social media, è il cervello dietro Visualize Value, un profilo Instagram popolare (e non solo) con un’audience impressionante di 470.000 followers. Prima di gettare le basi per Checks e Opepen, Butcher ha già lanciato diverse collezioni NFT apprezzate, tra cui NFT 1/1 su Foundation, con alcuni pezzi che hanno raggiunto incredibili cifre di vendita, come 30 ETH e 70 ETH.
Butcher ha disegnato la mappa del suo ecosistema nel Gennaio del 2023, inaugurando con un lancio Open Edition il progetto Checks. Questo progetto ha riscosso successo grazie al suo innovativo meccanismo di burn e all’approccio creativo con cui ha riproposto il simbolo di verifica “verificato” di Twitter, recentemente diventato a pagamento. Inoltre, Butcher ha dato vita a Opepen, lanciato anch’esso come open edition, ed è partito basandosi su uno dei meme più celebri della rete: Pepe The Frog.
In questo articolo, la nostra attenzione si focalizzerà principalmente su Opepen, un progetto che ha guadagnato e continua a guadagnare enorme popolarità per la sua impressionante evoluzione.
Cos'è Opepen?

Partendo dagli albori, Opepen viene lanciato a Gennaio 2023, come dicevamo prima con la modalità dell’Open Edition, ovvero senza un tetto massimo di supply ma con una finestra di mint ben definita. Una volta terminata la finestra di mint, la supply totale della collezione si è attestata intorno ai 16k nft.
Il prezzo per questa Open Edition? 0$.
Successivamente al lancio, Opepen era inizialmente vista come la collezione secondaria dell’ecosistema. Checks aveva già preso il volo, mentre di Opepen ancora non c’erano informazioni ufficiali su quali sarebbero stati gli sviluppi, e nessun indizio a riguardo, se non un tweet di Jack nel quale diceva: “posso promettere che non prometterò nulla a cui non avrò riflettuto a fondo”.
In termini economici, Opepen seguiva di fatto Checks, quindi quando il floor price di Checks saliva, saliva anche quello di Opepen, e quando il prezzo di Checks diminuiva, anche quello di Opepen faceva lo stesso.
Fin quando un giorno, Jack decise di rompere le righe e cambiare le sorti del progetto.
E’ bastato un semplice tweet, nel quale Jack ha scritto “opepfp?

Da quel momento, la storia di Opepen ha preso una strada tutta sua, staccandosi da Checks e prendono in mano le redini del suo destino.
Con questo semplice tweet, gli investitori a mercato si sono letteralmente fiondati sul progetto, portandolo dal range di 0.1-0.2 ETH, al top di 0.8-0.9 ETH in meno di 24H.
L’attesa che si era creata e l’aspettativa di vedere i propri Opepen rivelarsi, con tratti completamente diversi, proprio come una vera e propria collezione PFP, ha fatto si che le persone continuassero a comprare, e ogni qualvolta Jack Butcher aggiornava semplicemente l’immagine degli Opepen non ancora rivelati, la gente continuava a parlarne e ad essere sempre più entusiasta del possibile futuro del progetto.
Ma come spesso succede, gli sviluppi per un progetto non avvengono dall’oggi al domani, e dopo il tweet e i progressi che non arrivavano, le persone hanno gradualmente perso l’entusiasmo nel progetto, facendo rintracciare il prezzo della collezione dall’ATH di 0.8-0.9ETH, fino ad arrivare a 0.15-0.2ETH.
Come si è sviluppato il progetto

Jack ha sempre rilasciato pensieri su quello che stava testando per il progetto. A differenza di Checks, dove tutti gli sviluppi erano già stati pianificati, dunque la comunicazione era anche differente e precisa, per quanto riguarda Opepen tutto era in fase di sviluppo e di continue modifiche.
In questo periodo infatti, Jack ha rilasciato diversi tweet, nel quale comunicava gli innumerevoli test che stava facendo su Opepen, per capire quale poteva essere il miglior modo per sviluppare il progetto.
La forma grafica del progetto, da quando è stato lanciato ad oggi, è cambiata tantissime volte, e nel percorso è stata data anche la possibilità di generare una nuova immagine del proprio Opepen combinandolo con altre immagini. Insomma, tanti tanti test per cercare di trovare una via di sviluppo che fosse in linea con quanto pensa Jack.
L’idea di Jack, sia con Checks che con Opepen, è quella di immortalare nel tempo momenti di cambiamenti tecnologici e poter rappresentare un idea con i suoi progetti.
Di fatto, Jack pensò che creare una semplice collezione PFP, come la maggior parte delle collezioni che ci sono a mercato, sarebbe stato riduttivo rispetto al suo scopo.

Cosi, decise di portare un idea a nostro avviso innovativa, per poter rappresentare il suo pensiero.
Opepen, essendo una collezione da 16000 items, ha svolto il primo reveal seguendo la stessa suddivisione di Checks in termini di rarità.
i primi metadata rivelati riguardarono la categoria “Edizione”, dove all’interno sono stati inseriti i seguenti tratti:
– 40
– 20
– 10
– 5
– 4
– 1
Proprio come Checks, anche per gli Opepen più il numero dell’Edizione è basso e maggiore e la rarità. Inoltre , al momento del reveal, chi era holder di Checks, aveva la possibilità di rivelare il suo Opepen della stessa edizione del proprio Checks o con un numero di edizione più basso.
Questo è il primo passo del reveal della collezione, nel quale sono state assegnate le rarità per il numero di edizione che si possiede, ma artisticamente non ci sono ancora stati cambiamenti.
Per questo punto, dobbiamo far riferimento al passaggio successivo, ovvero il reveal dell’arte della collezione.

La collezione, è composta da 16K items, e sono previsti 200 set artistici. Facendo un calcolo dunque, per ogni set verranno rivelati 80 Opepen, e verranno rivelati in maniera assolutamente randomica tra tutti quelli che faranno opt-in, ovvero che iscriveranno il proprio opepen per fare il reveal.
Per ognuno dei 200 set, ci saranno almeno 6 tipologie di pezzi artistici differenti, collegate al numero di edizione.
E’ possibile candidarsi per ogni set direttamente sul sito del progetto, semplicemente bisogna possedere un Opepen nel proprio wallet, entrare nel set per il quale ci si vuole candidare e dare il consenso tramite metamask firmando. Non sarà attivata nessuna transazione e non ha nessun costo.
Quando ci si candida, l’arte che si andrà ad ottenere nel caso in cui si verrà scelti, sarà in riferimento al numero di edizione che il proprio Opepen possiede.
Per ora, sono solo 2 i set che sono stati rilasciati, il primo con l’arte creata da Jack Butcher, e il secondo con l’arte creata da SD.21.
Mancano dunque 198 set artistici per completare l’intero reveal della collezione, in questi gironi sono usciti il set 3 e il set 4 creati da Batz, artista che ha ispirato Jack per la creazione di Opepen, e da Visualize Value, azienda fondata da Jack Butcher.
Se proviamo a guardare oltre, a farci un ipotetica idea o pensiero di quello che potrebbe succedere, possiamo pensare che in futuro potrebbero esserci collaborazioni con nomi importanti del settore, con artisti forti del calibro di Xcopy, Beeple, Tyler Hoobs e molti altri per esempio, dato che i primi set sono già stati assegnati ad artisti diversi dal founder del progetto (es. set 002 arte di SD.21), e vista la reputazione che Jack Butcher si sta guadagnando nel mondo NFT.
Insomma, Opepen è da qualche mese che è stato lanciato, ma il suo founder sta creando qualcosa di diverso da ciò che solitamente si vede a mercato, con capacità e con idee interessanti.
La dinamica del reveal tiene l’interesse alto, sembra un po di rivivere l’esperienza dello spacchettamento delle carte che facevamo da bambini, con l’emozione di vedere cosa uscirà fuori dal reveal, ma sapendo che se non si viene scelti, si può sempre tentare con il “pacchetto” successivo.
Quelli del set 001 sono già dei veri e propri Grails e vengono venduti a oltre 20 ETH l’uno, proprio per il significato che hanno per la collezione stessa.